Diete dissociate
Questo tipo di dieta ipocalorica è stata ideata dal gastroenterologo americano Howard Ray nei primi anni ’30. Questo regime dietetico si basa sostanzialmente sul principio di non associazione di quegli alimenti che comportano dei processi digestivi diversi e che quindi forniscono un rallentamento della digestione, compromettendo così l’assorbimento dei principi nutritivi di cui i singoli alimenti si compongono.
Le diete dissociate si basano essenzialmente su 4-5 pilastri cardine, che sono:
Evitare di ingerire carboidrati e proteine e ai frutti acidi durante lo stesso pasto;
Consumare molta verdura e frutta: devono essere gli alimenti basilari della dieta;
Assumere grassi e proteine in quantità ridotte;
Mangiare con un intervallo di almeno 4-4,5 ore.
Questo tipo di dieta dissociativa consiste nel prediligere alimenti naturali e integrali, come cereali e verdure in primis, rispetto agli alimenti di origine animale. Inoltre fondamentale è il consumo del piatto unico, ovvero un alimento base accompagnato da un contorno di verdura, sia essa cruda o cotta.
Dicevamo, dunque, che per favorire una corretta digestione e diminuire così di peso sia necessario ottimizzare l’assimilazione degli alimenti. Ciò può avvenire tenendo conto di queste cose: cercare di non associare le proteine e i carboidrati, come ad esempio un piatto di pasta ed una fettina, alimenti che rientrano nella stessa categoria proteica, dunque carne, uova, latte, pesce, legumi e formaggi. E’ opportuno, inoltre, consumare la frutta lontano dai pasti principali.
Nelle diete dissociate classiche, poiché su questo filone ne sono state “inventate” e studiate diverse, gli alimenti sono divisi in due gruppi principali: i cosiddetti acidi, dunque carne, pesce, formaggi e uova; e gli alcalini, ovvero pane, pasta, riso, legumi e le patate.
Gli alimenti che contengono grassi, le verdure e le spezie, appartengono ad un solo gruppo, denominato gruppo neutro, poiché possono essere aggiunti liberamente ai primi due, fermo restando che occorre garantire la varietà in tavola.
Non è comunque detto che questo regime alimentare, seppur nutritivo, garantisca la perdita di peso corporea, poiché ovviamente siamo persone diverse, con diversi stili di vita, aventi un metabolismo differente. Qualche anno fa si è fatto un esperimento in merito: per un mese e mezzo sono stati seguiti 57 obesi, metà di loro seguiva una dieta dissociativa, l’altra metà una dieta classica bilanciata. Entrambi i gruppi avevano a disposizione lo stesso apporto calorico (1100 calorie). Terminato il mese e mezzo, alcuni studiosi si sono resi conto del fatto che il gruppo che seguiva la dieta dissociata aveva perso 1,5 kg in meno dell’altro. Dicendo ciò, vorrei invitarvi a consultare un medico nutrizionista prima di iniziare qualsiasi dieta, sia essa dissociativa o meno.