Sindrome dell’intestino irritabile: ecco la giusta dieta per tenerlo sotto controllo

Sindrome dell’intestino irritabile: ecco la giusta dieta per tenerlo sotto controllo

Quella dell’intestino irritabile è una sindrome molto diffusa a livello mondiale, con concentrazioni del 10% circa in Europa e fino al 30% in Asia. Si tratta non di una patologia, ma di una condizione particolare dell’individuo in cui la sintomatologia a volte coincide con altri fastidi e vere e proprie malattie. Esiste una buona alimentazione per tenere sotto controllo un intestino irritabile? Certo, qui ti diciamo qual è insieme ai consigli del biologo nutrizionista a Udine Mauro Meloni.

I sintomi della sindrome dell’intestino irritabile

Quali sono i sintomi che può portare una sindrome dell’intestino (o colon) irritabile, conosciuto anche come colite spastica? Tanti e diversi: da una generica pancia sempre gonfia, con meteorismo e irregolarità intestinali (stipsi o diarrea o alternanza di entrambe) fino a vero e proprio dolore e impossibilità di mangiare e digerire gli alimenti. Esistono dei fattori predisponenti a questa sindrome: essere ad esempio tra i 20 e i 50 anni, in particolare donne; soffrire di ansia, depressione o condurre una vita monotona e priva di stimoli; condizioni patologiche organiche come endometriosi oppure obesità o infezioni intestinali e diverticolari. L’utilizzo degli antibiotici ha una sua parte, così come diete drastiche o eccessive in grassi e zuccheri. Infine, molto incidono le condizioni socioeconomiche: patologie psichiatriche, periodi economici difficili, etc.

Le indicazioni alimentari da seguire per contrastare l’intestino irritabile

Una dieta corretta e un regime alimentare mirato consentono di migliorare o far scomparire i sintomi della sindrome dell’intestino irritabile. Occorre però sottolineare che il paziente dovrà risolvere i problemi che ci sono alla base di questa sintomatologia. Ad ogni modo, un approccio dietetico adeguato prevede la limitazione degli zuccheri semplici e delle bibite zuccherate, oltre che delle pietanze fritte, di alcolici e spezie (soprattutto pepe, peperoncino e zenzero). Sulle fibre invece bisogna capire via via, secondo il soggetto: ad alcuni fanno bene (se si soffre di stipsi), per altri invece peggiorano il quadro generale (se si è soggetti a diarrea). Molto indicata la cosiddetta dieta FODMAP, che prevede la limitazione o l’eliminazione dei cibi Fermentabili, Oligosaccaridi, Disaccaridi, Monosaccaridi e Polioli (da cui l’acronimo). In altre parole, occorre eliminare o limitare fortemente dalla dieta alimenti che contengono lattosio (in latte e derivati), fruttosio (lo zucchero contenuto nella maggior parte della frutta), sorbitolo, mannitolo, xilitolo (contenuti in molti prodotti industriali e nel caffè d’orzo), fruttani e galattani. Il consiglio è comunque quello di farsi seguire attentamente da un professionista del settore e da un medico nutrizionista.

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